Le parole dei primi talent della 54esima edizione del Festival
Il primo giorno del Giffoni Film Festival è stato ricco di incontri tra i numerosi talent presenti e le centinaia di “Giffoners” che li hanno accolti con grandissima energia nelle gremite sale del Festival.
Una delle prime ad arrivare è stata l’attrice Rosa Diletta Rossi, recentemente protagonista nelle vesti di Maria Corleone nell’omonima serie e di Alda Merini nel film “Folle d’amore”.
Rossi, alla sua prima esperienza al Festival, ha così commentato l’accoglienza del pubblico di Giffoni: “E’ stata un’accoglienza davvero calorosa, essere presente per la prima volta al Giffoni è incredibile. Soprattutto, entrare in queste sale mi fa capire come tutti i ragazzi siano curiosi, hanno l’esigenza di parlare e di confrontarsi con gli adulti”.
L’attrice ha poi parlato della seconda stagione di Corleone, al momento ancora in fase di registrazione: “Partiamo da un livello di coscienza diverso, perché ci apprestiamo ad affrontare una storia che prosegue e siamo tutti più maturi. Io sono molto contenta di continuare questo percorso e mi sto preparando con grande cura e diligenza”.
Infine, Rossi ha condiviso gli effetti della sua esperienza di studio lontano da casa: “E’ una cosa che volevo fare da subito, non avevo le possibilità per farlo e quindi ho lavorato tanto. Però sentivo che quello era l’unico mio strumento che mi avrebbe dato la possibilità di essere veramente convinta della strada che stavo prendendo. Volevo essere padrona delle mie scelte”.
Ieri nella Sala Truffaut è stato proiettato il film, in anteprima, ‘’L’ultima settimana di settembre”, prodotto da TrampLimited, Medusa e Passo uno Cinema. Regista della pellicola è Gianni De Blasi, mentre tra gli attori protagonisti spiccano i nomi di Diego Abatantuono e del giovanissimo Biagio Venditti. Il prodotto, in collaborazione con Prime Video, sarà disponibile nei cinema italiani dal 12 settembre.
Venditti, assieme al regista De Blasi, ha raccontato la sua esperienza di registrazione ai microfoni del Giffoni.
Per Biagio Venditti: Com’è stato lavorare con un mito del cinema come Diego Abatantuono?
“E’ stato fantastico, Diego è stato una colonna portante del progetto e insieme abbiamo costruito un rapporto profondo. Mi guidava costantemente nelle scene e per me è stato fondamentale capire cosa volesse precisamente da quel momento, curando tutti i dettagli”.
Per Gianni De Blasi: qual è stato l’elemento più complesso nella scrittura e nella regia del film?
“E’ stato molto complicato mantenere un set-up così drammatico, tenerlo in equilibrio tutto il film e alleggerire poi l’avvicinamento tra Mattia e Pietro (il nipote e suo nonno, ndr). L’idea registica era quella di realizzare un film che avesse gli ingredienti del cinema italiano ma con una regia visiva un po’ più europea”.
Per Biagio Venditti: Sei diventato un’icona contro il bullismo e la violenza di genere: come è nato questo tuo ruolo e che responsabilità senti nei confronti dei giovani come te?
“Tutto il nostro lavoro è una grandissima responsabilità in cui siamo in grado di raccontare delle storie e delle situazioni che esistono davvero. Mi è capitato di interfacciarmi con ragazzi della mia età che io come attore ho raccontato e interpretato. E’ importante dare coraggio e aiutare i miei coetanei. Questo mio impegno nasce dal fatto che mi sento a mio agio nel fare tutto ciò, mi piace esprimermi”.
