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A tu per tu con la Presidente del CNG, Maria Cristina Pisani

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A poche ore dall’ Assemblea Generale del CNG, abbiamo intervistato la Presidente del Consiglio Nazionale dei Giovani, Maria Cristina Pisani e discusso con lei delle problematiche, le opportunità e le sfide che caratterizzano le nuove generazioni, soprattutto in un momento storico delicato, come quello che stiamo vivendo.

Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR); il CNG ha chiesto di rimodulare le misure in merito ai fondi da destinare ai giovani. Che lavoro è stato fatto nello specifico?

Abbiamo analizzato la bozza di PNRR presentata il 12 gennaio 2021 dal Governo Conte II, la quale, tuttavia, non contempla l’obiettivo delle politiche giovanili e non prevede un pilastro riservato ai giovani, ma si limita a definirle una “priorità orizzontale”. Questo perchè il Regolamento europeo, approvato soltanto lo scorso 12 febbraio, ha introdotto il pilastro “politiche per la prossima generazione, l’infanzia e i giovani, come l’istruzione e le competenze”, recependo un emendamento successivamente fortemente voluto dal Parlamento europeo.
Per questo, grazie ad un ampio processo partecipativo con il mondo dell’associazionismo giovanile, abbiamo elaborato, con il supporto scientifico della Fondazione Bruno Visentini, una proposta di rimodulazione del PNRR prevedendo un pilastro unico dedicato ai giovani, senza, tuttavia, creare nuovi oneri per lo Stato, ma concentrando, sotto un’unica regia, le misure per le politiche giovanili. Questo lavoro ci ha permesso di aggiungere agli stanziamenti dedicati ai giovani nel PNRR, pari a 16,31 miliardi di euro, ulteriori quote da destinare ai giovani pari a 12,41 miliardi di euro, raggiungendo 28,72 miliardi di euro complessivi con un’incidenza del Pilastro Giovani sul totale pari al 12,83%, rispetto al 7,28% della bozza di gennaio.

La bellezza salverà il mondo” diceva Dostoevskij. Lei in una lettera aperta ai ragazzi rivendica proprio la necessità di ritrovare “la bellezza della gioventù” per superare il triste momento della pandemia. Che situazione ha rilevato in tale senso tra i ragazzi?

Recentemente diversi esperti hanno lanciato l’allarme sull’aumento dei disturbi di ansia, depressione e stress tra i giovani, così come sono in allarmante incremento tra gli adolescenti anche i casi estremi di autolesionismo, tentato suicidio e bullismo. Sono purtroppo le conseguenza della solitudine, dell’emarginazione, della paura e dell’incertezza verso le possibilità future che la pandemia, con la chiusura delle scuole, l’impossibilità di uscire di casa e, in generale, il venir meno delle occasioni di socializzazione, ha causato sul mondo giovanile.
Un quadro, questo, solo parziale, perché andando oltre l’impatto psicologico della crisi pandemica, la condizione attuale giovanile è drammatica soprattutto dal punto di vista socio-economico, educativo e occupazionale. La crisi, infatti, ha intaccato notevolmente il tasso di disoccupazione giovanile, già molto alto negli ultimi anni: a dicembre 2020, secondo l’Istat, il tasso sfiora il 30% in aumento di 1,3 punti rispetto a dicembre 2019. Allo stesso tempo, è diminuito di 1,8 punti anche il tasso di occupazione della fascia 25-34 anni.
In spaventoso aumento anche i giovani che non lavorano, non studiano e non seguono corsi di formazione (Neet): 1,112 milioni nella fascia tra i 15 e i 24 anni e 3,084 milioni tra i 15 e i 34 anni.
Per far fronte a queste criticità e contribuire alla riduzione del numero di NEET e allo sviluppo di una strategia per l’occupazione giovanile, abbiamo proposto, all’interno del pilastro giovani, budget educativi per contrastare la povertà educativa, redditi di conoscenza per studenti universitari, agenzie per il lavoro giovanile per il rafforzamento dell’orientamento e il contrasto alla precarietà.

Quali sono le istanze presentate all’Intergruppoparlamentare Next Generation Italia e quanto creda possa essere importante questa iniziativa per il settore delle politiche giovanili?

L’Intergruppo parlamentare per le politiche giovanili nasce da una nostra proposta, su iniziativa dell’On. Ungaro, e coinvolge più di 57 deputati e senatori di tutte le forze politiche. Sarà uno strumento molto importante, alla luce anzitutto della crisi che stiamo vivendo e dell’occasione di ripresa che rappresenta il NextGeneration Eu per le giovani generazioni. Per questo, con i deputati e senatori che si sono resi disponibili in questi mesi abbiamo avviato un confronto molto costruttivo già a partire dalle proposte per le giovani generazioni contenute nella Legge di Bilancio 2021, per giungere poi a dialogare insieme sulla nostra proposta per un pilastro unico per i giovani all’interno del PNRR. Servirà a mettere al centro dell’agenda parlamentare le politiche giovanili per affrontare in modo organico la questione generazionale che non può più essere rimandata.
Quali sono gli strumenti di partecipazione che devono possedere i giovani?
La crescita personale e la partecipazione delle nuove generazioni rappresentano le sfide decisive per garantire la qualità della vita sociale e la democrazia nel nostro Paese, come auspicato anche dalle strategie dell’Unione europea. I giovani, in particolare, chiedono di non essere esclusi dai processi decisionali, tuttavia per garantire loro una reale partecipazione occorre sicuramente scongiurare il rischio di un aumento delle diseguaglianze tra generazioni e che ancora una volta milioni di giovani pronti a fare scelte coraggiose, a seguire progetti, sogni e passioni, decidano di lasciare il nostro Paese. A maggior ragione ora abbiamo l’occasione migliore per porre le nuove generazioni nelle condizioni di partecipare alla ricostruzione dell’Italia.
Allo stesso tempo, il nostro impegno e quello delle istituzioni ai vari livelli è di incrementare gli strumenti che possono favorire la partecipazione dei giovani alla vita civica e democratica, a partire dai propri territori, mettendo in contatto tra loro i giovani attraverso l’impegno nel volontariato, la mobilità a fini di apprendimento e formazione, e l’implementazione di progetti innovativi nel campo della cultura che possano sostenere l’emancipazione dei nostri ragazzi.
Quali saranno le priorità per i giovani, finito questo momento causato dalla pandemia?
La perdita di capitale umano e di opportunità per i giovani richiede interventi straordinari e non più soltanto misure di ristoro, occorre piuttosto costruire un nuovo modello che investa maggiormente su di loro, dalla formazione all’occupazione, allo sviluppo di nuove competenze richieste dal mercato del lavoro, al supporto per l’imprenditoria giovanile.
Come affermato anche dal Presidente Draghi nel suo discorso per la richiesta della fiducia al Parlamento, proprio i giovani, insieme alle donne, stanno pagando il prezzo più alto della crisi, ed è per questo che bisogna guardare soprattutto a loro nella definizione delle prossime strategie di sostegno delle imprese e del lavoro. Ecco perché tra le priorità dei prossimi mesi di ricostruzione occorrerà affrontare le problematiche che affliggono i giovani in un’ottica di piena e reale equità intergenerazionale, che non a caso le stesse Istituzioni europee pongono alla base dei Piani nazionali di ripresa e resilienza. A ciò si unisce la necessità di incrementare la competitività del mercato del lavoro offrendo nuove opportunità di inserimento ai nostri giovani, così come la riduzione del digitaldivide rispetto agli altri paesi europei, un punto cardine per garantire l’inclusione sociale delle fasce giovanili del Paese.

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