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Turismo post Covid – quale futuro per i giovani?

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La pandemia da Covid-19 ha compromesso gravemente il nostro tessuto economico e sociale. La crisi che ne è derivata ha colpito indistintamente e globalmente l’intero sistema economico mondiale. Se alcuni settori hanno resistito, mentre pochissimi hanno beneficiato degli effetti della pandemia (quali i settori legati all’ e-commerce), la maggior parte di essi si dibatte ormai in uno stato pre-comatoso. Tra questi, il Turismo, che vale da solo circa un sesto dell’economia italiana, sta pagando lo scotto più grande.

E così, ai dubbi circa la sicurezza della nostra salute, si sono aggiunte le preoccupazioni circa il futuro delle nuove generazioni.

Ed allora quale futuro aspetta i giovani? Quale futuro, per i tanti ragazzi che hanno affidato le loro aspettative professionali al Turismo, impegnando energie in studi specialistici ed esperienze all’estero?

Storicamente epidemie, carestie, guerre hanno certamente provocato gravi crisi economiche e sociali, dalle quali si sono poi innescati, però, processi di sviluppo e di innovazione concretizzatisi, nel medio e lungo termine, in un rafforzamento e miglioramento dell’economia. Ed allora, all’uscita di questo tunnel è lecito attendersi una rapida e solida ripresa? Il futuro appare ancora incerto e indecifrabile, certamente al varco vi è uno scenario economico nuovo, che occorrerà affrontare con un diverso e più innovativo approccio e con un nuovo modello gestionale, sempre più costruito su specializzazione, innovazione e digitalizzazione. La capacità di integrare digitalmente la promozione, l’organizzazione e la gestione di servizi ed attività turistiche potrà rappresentare la marcia in più che, anche a livello internazionale, marcherà la differenza con le altre mete turistiche. Lo sviluppo di tecnologie, software ed app, per innalzare il livello di confort e di qualità offerto ai Turisti, e per il controllo e la gestione, anche da remoto, di strutture ricettive, contribuirà ad aumentare l’attrattività e la competitività delle mete turistiche italiane.

L’Italia ha tutte le carte per emergere da questa palude del covid, avendo proprio nel binomio giovani-turismo la genesi del proprio successo. Il nostro Paese possiede un patrimonio storico, culturale, artistico, naturalistico, enogastronomico; ha risorse umane preparate; esprime una classe imprenditoriale sagace e competente. Un humus unico al mondo che, se “seminato e concimato” con il talento dei giovani, libero di esprimersi in termini di innovazione e digitalizzazione, non potrà che ridurre gli attuali timori per il futuro ad un banale brutto incubo.

Un talento giovanile che dovrà però contare anche su azioni governative mirate, con politiche di sostegno diretto, alcune già operative in minima parte, con contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati, e con la sburocratizzazione di procedure amministrative, fiscali e gestionali.

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