Politiche Giovanili

In e out di un trimestre di bandi

Several colleagues communicating in office against window

Per utilizzare una terminologia tipica della “SWOT Analysis”, per chi si occupa principalmente di progettazione sociale ed europea, il trimestre di Bandi Dicembre 2020-Febbraio 2021 è stato un periodo ricco di opportunità e di punti di forza, da un lato, ma anche di minacce e punti di debolezza, dall’altro, per quanto riguarda il contrasto alla povertà educativa e l’inserimento socio-lavorativo giovanile e degli ETS.

Provando a fare ordine tra gli Avvisi pubblici più importanti del periodo recente, una prima grossa opportunità, ad anticipare il trimestre in oggetto, è stata data dal Bando EduCare, Avviso rivolto al finanziamento di progetti di educazione non formale e informale e di attività ludiche per l’empowerment dell’infanzia e dell’adolescenza, apertosi a Giugno 2020.

Si parte, poi, fattivamente, con l’Avviso Educare Insieme per il finanziamento di progetti per il contrasto della povertà educativa e il sostegno delle opportunità culturali e educative di persone di minore età, rivolto principalmente alle organizzazioni di Terzo settore quali beneficiari ed Educare in Comune, rivolto invece prioritariamente agli Enti pubblici. 

Per il secondo di questi avvisi, in particolar modo, non poche difficoltà si sono riscontrate sulla predispozione del budget, dal momento che, nelle FAQ di chiarimento, si è rafforzato il fatto che “i Comuni sono gli unici beneficiari del finanziamento. Pertanto, non è possibile destinare contributi ad enti pubblici o privati collaboranti a copertura delle spese sostenute per la realizzazione del progetto”. In questo modo si è innescata poca chiarezza per la presentazione delle proposte co-ideate dagli Enti pubblici e dagli ETS e nei processi di rete territoriale già in atto.

Interessante l’opportunità delineata, invece, dall’Avviso pubblico rivolto al Terzo settore per la presentazione di progetti volti al contrasto della povertà educativa, da finanziare nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Con l’inserimento di partner “tecnici in altre Regioni”, come denominati dal bando, si è data la possibilità (nuova, rispetto al vecchio modo di agire) di veicolare competenze ed esperienze da ogni parte d’Italia. Tuttavia, un’occasione sprecata risulta essere quella di non aver “razionalizzato” le piattaforme digitali su cui “caricare” tutta la documentazione – sia tecnica che amministrativa -, creando, tra l’altro, per questo bando un portale dedicato terzosettore.agenziacoesione.gov.it praticamente “gemello” del portale www.chairos.it, noto per essere il riferimento di Fondazione Con il Sud. Si spera, a questo punto, che questo “portale” sia rimpinguato e diventi riferimento di altre opportunità nei prossimi mesi, così com’è successo per Chairos.

Tralasciando i tecnicismi rispetto alle griglie qualitative ed alla composizione dei partenariati, appare evidente, poi, come un cospicuo numero di risorse pubbliche sia stato “spacchettato” in diversi, forse troppi, bandi, riducendo drasticamente il numero di beneficiari meritevoli e rischiando di perdere un’altra opportunità per combattere persistenti “forme di povertà” dei nostri territori.